Una pagina intera della celebre guida è dedicata quest’anno a Massimo Rattalino e al suo vino più rappresentativo: il Barbaresco DOCG Quarantadue42. Ecco cosa dicono su una delle guide più conosciute.
[Fonte immagine di copertina: www.vinibuoni.it]
Massimo Rattalino è ambasciatore del territorio del Piemonte nella nuova guida ViniBuoni d’Italia 2020, il noto progetto editoriale che racconta i migliori vini del territorio nati da vitigni autoctoni.
Un riconoscimento che fa piacere, è inutile dirlo, ma che conferma l’impegno che da diversi anni Massimo Rattalino profonde nell’azienda e nella costruzione di un’attività basata sul rigore produttivo e sul rispetto delle caratteristiche di una grande uva: il Nebbiolo.
Il “Barbaresco di Barbaresco” che fa la differenza
“Massimo Rattalino, il barbaresco dei grandi numeri”. Così attacca il pezzo a pagina 514 della guida ViniBuoni d’Italia, l’unica nel panorama italiano che è dedicata ai vini da vitigni autoctoni, cioè a quei vini prodotti al 100% da vitigni che sono presenti nella Penisola da oltre 300 anni.
Anche quest’anno il riconoscimento di Ambasciatore del Territorio è stato conferito ad alcuni produttori che contribuiscono allo sviluppo del territorio nel quale lavorano:
“Oggi sono molte le aziende che, attraverso il recupero e la diffusione dei vini che connotano i singoli territori, hanno favorito un volano di promozione della cultura, del paesaggio e delle bellezze artistiche in cui operano le singole realtà”.
Una descrizione che assomiglia tanto a quella motivazione, a quello spirito imprenditoriale e alla caparbietà nelle scelte che rappresentano il mondo di Massimo Rattalino.
Barbaresco DOCG Quarantadue42: Nebbiolo 100% con l’energia dell’innovazione.
Il vino più rappresentativo dell’azienda, secondo la guida è proprio il Quarantadue42, un Barbaresco elegante, austero e di grande tradizione.
Ecco cosa scrive la guida a proposito:
“Dal colore rosso con riflessi granata, ricorda l’eleganza dei grandi Pinot della Borgogna. Degustandolo si riconoscono i frutti rossi uniti a sentori di tabacco maturo che identificano un vino dalla grande struttura, ma dall’inconfondibile eleganza. Tanino morbido ed elegante, una beva pronta, ma con una potenzialità di invecchiamento e un’evoluzione in bottiglia notevole”.
Un vino da provare, che ha già ottenuto alcuni importanti riconoscimenti, tra i quali la Platinum Medal ai Decanter World Wine Awards 2019 con 97 punti per l’annata 2015.