La potatura delle viti di Nebbiolo, come per molte altre varietà di uva da vino, è una pratica importante per gestire la crescita della pianta e massimizzare la qualità del raccolto.
Il metodo può variare leggermente a seconda delle condizioni specifiche del vigneto e delle preferenze del viticoltore, ma in generale, il metodo a Guyot è una tecnica ampiamente utilizzata per la potatura delle viti di Nebbiolo.
Il nome deriva dal suo inventore, il medico, fisico e scienziato francese Jules Guyot che si dedicò allo studio della viticoltura e della vinificazione.
Le sue scoperte portarono a grandi cambiamenti nella viticoltura francese. Già intorno all’anno 1860 Guyot sviluppò un sistema di taglio della frutta conosciuto da molto tempo e che lo rese popolare in tutto il mondo. Nel 1872 pubblicò poi la sua opera principale “Etudes des vignobles de France”, riguardante l’osservazione di alcune tra le più importanti zone viticole francesi.
Il sistema di allevamento Guyot è universalmente noto per la tecnica di potatura, piuttosto semplice, basata su un capo a frutto, generalmente raccorciato a 6-10 gemme, che viene curvato e legato al filo portante per la produzione dell’anno e sulla presenza di uno sperone a due gemme, lasciato sul ceppo per assicurare la crescita dei germogli di sostituzione.
In termini tecnici, il Guyot è quindi da considerare un sistema a potatura “mista”, ovvero “lunga” per la produzione e “corta” per il rinnovo. Il metodo a Guyot è infatti adatto per la coltivazione di varietà di vite a grappolo lungo, come il Nebbiolo che fruttifica a partire dalla terza o quarta gemma.
La potatura delle viti di Nebbiolo di solito viene eseguita in inverno, quando la pianta è in stato di dormienza. Questo periodo è solitamente tra novembre e marzo, prima che la pianta inizi a germogliare nuovamente.
Durante la potatura, è importante selezionare i tralci migliori da lasciare sulla pianta. I tralci che i viticoltori scelgono di tenere sono quelli più vigorosi e ben posizionati, così da ottenere una buona esposizione al sole. A tal fine è comune rimuovere tralci in eccesso, foglie e germogli indesiderati. Questo può aiutare inoltre a prevenire malattie e a promuovere la maturazione delle uve.
I viticoltori possono adottare diverse strategie di potatura per raggiungere i propri obiettivi. Spesso ciò comporta un equilibrio tra la quantità e la qualità del raccolto desiderato: se si mira a produrre uve di alta qualità, verrà ridotto il carico di uva per pianta per concentrare la qualità. Se l’obiettivo è invece un maggiore rendimento, si possono lasciare più tralci e gemme.