Con l’arrivo della primavera le vigne si risvegliano dal torpore invernale, riprendendo in maniera vigorosa il proprio ciclo vegetativo, che aveva rallentato durante i mesi freddi.
Ad un occhio non esperto, può sembrare che i lavori in vigna si concentrino esclusivamente nel periodo di vendemmia, ma in realtà richiede attenzioni 365 giorni l’anno!
Con la primavera infatti tutto l’apparato della vigna riprende a lavorare, dalla radice alla pianta e ci sono quindi dei passi ben definiti da affrontare.
Partendo dal terreno, per mantenerlo pulito e garantire il giusto apporto di acqua e nutrienti alla pianta, bisognerà procedere con una pulitura attenta dei filari, poiché anche le erbacce e le piante infestanti riprenderanno il loro ciclo vegetativo.
Successivamente, si passa alla cura della pianta attraverso quella che è conosciuta come potatura verde, che consiste in due azioni ben distinte: la spollonatura e la scacchiatura.
Per spollonatura si intende l’asportazione dei tralci dal tronco o dei tralci sterili, formati sul legno vecchio da gemme dormienti. Attraverso la scacchiatura invece si eliminano i germogli privi di grappoli, anche per favorire il microclima e la lotta ai parassiti, lasciando quindi solo i germogli che effettivamente andranno a produrre i frutti, evitando così di disperdere i nutrienti nella pianta e concentrando tutto nei germogli che vengono scelti.
In primavera inoltre i rami della vite accelerano la crescita, per cui si passa alla legatura dei tralci, fissandoli alla struttura della controspalliera. Si effettua questo lavoro prima di tutto per tenere la pianta ordinata, ma anche per evitare che i tralci vengano spezzati da raffiche di vento o dal peso dei grappoli.
Da non dimenticare infine la parte dedicata ai trattamenti: in primavera si procede alla prevenzione delle malattie di origine fungina, che viene praticata attraverso l’irrorazione delle viti con prodotti a base di zolfo e rame.
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