Quest’estate si sta rivelando più calda del previsto e nonostante tutti la aspettassimo per poter organizzare pranzi e cene in terrazzo o in giardino, è importante tenerne conto quando si vanno a consumare cibi e vini.
Può capitare infatti che qualche bottiglia aperta durante un pranzo, una cena o una merenda sinoira non venga finita. Che fare quindi? Quanto può durare il vino dopo l’apertura?
Chiaramente dipende molto da tipologia a tipologia, ma ci sono alcune indicazioni che si possono seguire per garantirne la massima durata senza perdere in qualità.
Possiamo dire che i vini rossi sono normalmente i più longevi. Possono solitamente durare da 3 a 5 giorni, se conservati con un tappo di sughero in un luogo fresco e buio. Se non si dispone di uno spazio simile, la soluzione migliore d’estate è il frigorifero, anche se bisogna ricordare che le basse temperature possono andare a sbilanciare leggermente il sapore del vino.
I vini bianchi in genere hanno la capacità di rimanere aperti in frigorifero dai 3 ai 7 giorni, purché si utilizzi sempre un tappo di sughero. La maggior parte dei bianchi e rosati leggeri sono bevibili infatti fino a una settimana se conservati adeguatamente. Si può notare però che il gusto cambierà lievemente dopo il primo giorno, poiché il vino tende a ossidarsi. Inoltre, può capitare che il loro carattere fruttato venga a diminuire, diventando meno vivace.
Il corso di vita più breve è proprio degli spumanti, che durano in frigorifero da 1 ai 3 giorni, in quanto questo tipo di vini tende a perdere molto rapidamente “le bollicine”.
Una volta che una bottiglia di vino è stata aperta o stappata viene esposta a molto ossigeno e quindi il suo processo di evoluzione viene accelerato, motivo per cui si ha un tempo limitato per godersi un vino al suo massimo.
Ricordiamo tuttavia che questi sono solo consigli: anche se il vino che ha superato il suo picco di sapore, non è in realtà dannoso da consumare e dipende dal vostro gusto personale scegliere se finirlo o magari utilizzarlo in cucina.